martedì 10 giugno 2014

Una questione di stile... #Treviso

di Enrica De Luchi

bocciato!
A un anno dall'insediamento dell'attuale amministrazione comunale, i giornali di oggi scelgono la strada del sondaggio e del punto di vista di qualche "passante" scelto "a caso" o distrattamente per fare un primo bilancio "serio" dell'attività del Sindaco e dei suoi uomini. Salta agli occhi che il gradimento è "raso terra".
La mia personale opinione sull'attuale Giunta e maggioranza è durissima e totalmente negativa.
E' una questione di stile che manca e che non fa ben sperare per i quattro anni a venire.



Ve lo spiegherò per punti:


1) La Giunta sembra agire all'oscuro dei consiglieri di maggioranza che partecipano alle commissioni o che sono presidenti delle commissioni. I consiglieri di maggioranza, infatti, cadono spesso nella tentazione di lagnarsi pubblicamente di quello che fa la Giunta o qualcuno dei singoli assessori. Questo modo di fare induce a credere che ci sia un pessimo rapporto tra alcuni "compagni" di partito e di squadra se non si parlano a quattrocchi ma usano i social network e la stampa per lanciarsi i tradizionali "messaggi in codice" rivolti prioritariamente allo sguardo (e talvolta al ludibrio) pubblico. Trovo questa cosa alquanto fastidiosa: sembra che la maggioranza abbia in sé fronde opposte che fanno, per l'appunto, opposizione e che quei consiglieri sempre alla ribalta per critiche rivolte al Sindaco e agli assessori non abbiano altri canali per dire le cose come stanno ai diretti interessati. Salvo poi incontrarli in qualche evento pubblico e trovarli spesso a scambiarsi sorrisi e pacche sulle spalle, quando su altri mezzi di comunicazione paiono “scannarsi” tra loro. Strano esempio di coerenza: una questione di stile (che manca).

2) Il Sindaco non sembra il garante del comportamento democratico dell'Amministrazione comunale (partecipazione e trasparenza). Fa strano che chi aderisce a un partito in cui la democrazia pare essere tradizione ed eredità dai padri fondatori della Repubblica, si dimentichi nel concreto agire quotidiano come può essere declinata una parola che non è vuota ma che lo è diventata qui a Treviso dal momento in cui le minoranze sono state escluse da molti processi che richiedono trasparenza e partecipazione alle scelte dell'amministrazione. Un primo bruttissimo precedente è avvenuto durante un consiglio comunale per la votazione di una delibera urgente (che tanto urgente non era) presentata senza passare dalla commissione competente. Quello è stato il primo grave segnale che chi ha vinto comanda e degli altri chissenefrega, con puntuali conferme nel tempo. L'ultima in ordine di tempo è la dichiarazione del Sindaco avvenuta recentemente a San Giuseppe sulle modalità con cui l'amministrazione intende portare aventi il procedimento sul IV lotto della Tangenziale: studiare bene e a fondo. Ah ma davvero? E come ritiene di coinvolgere le minoranze e far partecipare i cittadini? Con riunioni pubbliche da psicodramma in cui non si decide nulla, non si dichiarano intenzioni né orientamento (tanto per non esporsi troppo e tenere tutti buoni) e si illustrano quattro spegassi senza una interpretazione degli stessi? Ad ogni modo, è stato molto bello vedere le mappe sui flussi di traffico (origine - destinazione) e sapere che nella Commissione preposta (le commissioni comunali servono a garantire la partecipazione delle minoranze secondo le regole codificate da norme della democrazia) non erano mai state viste. Queste cose non solo danno fastidio, mostrano pure uno scarso rispetto del confronto democratico. Si tratta di ignoranza o arroganza? Forse è troppo presto per dirlo. Di certo, il comportamento democratico da tenere in un ente comunale è definito dalle norme costituzionali, di legge, dalle norme statutarie comunali e dai regolamenti che sono sotto gli occhi di tutti, ma è anche una questione di buona educazione e comportamento professionale: una questione di stile (che manca).

3) Il grande tonfo: la questione TASI. Non ci siamo proprio. Il caos totale derivante da una comunicazione dominata dalla stampa che fa parlare tutti i non titolati a farlo e gettando, così, i cittadini nello sconforto e nell'agitazione da scadenza imminente è la vicenda che più ci dice che a Treviso il Sindaco non sembra in grado di governare la città. Le minoranze, arrivate con una proposta operativa utile e perseguibile, sono state ancora una volta ignorate. La proposta consiste di votare una delibera in un Consiglio Comunale urgente da tenersi a stretto giro che faccia slittare la scadenza di un mese e, se questo davvero non è possibile, di approvare un atto che escluda l’applicazione di sanzioni. Ad oggi, pare che il Sindaco voglia deliberare o abbia deliberato per conto proprio (neppure questo è certo!), in attesa di chiarire se ha la competenza o no per farlo, quando invece il regolamento TASI è stato deliberato, dalla maggioranza, in Consiglio comunale, un organo che non è la Giunta. Perciò, che cosa si aspetta a fare la cosa giusta e in fretta?

Ecco perché i sondaggi di gradimento sono così bassi! L'attuale governo di Treviso non può piacere ai Trevigiani perché la schizofrenia è stata notata e perché dove è possibile agire senza indecisioni si tergiversa pericolosamente. Coraggio! Su queste cose si può ancora rimediare! 
Sullo stile e la correttezza istituzionale c'è (quasi) tutto da imparare! Quattro anni dovrebbero essere un tempo sufficiente per sollevare dal "raso terra"!

3 commenti:

  1. Mi permeto di esprimere piena solidarietà all'articolista, cosa che potrei fare in privato, ma che ritengo doveroso fare in un luogo "pubblico" quale può essere questo blog.

    RispondiElimina
  2. ......questi me fa rimpiansar i legaioi..... me vien da dir..... "Ma ghe sei o se fai??????" :(

    RispondiElimina
  3. Se fossero seri.... sarebbe tutta un'altra storia. Ma Treviso se sa, xe la città dei "ciacoeta"...

    RispondiElimina