domenica 8 giugno 2014

caos #TASI a #Treviso, "informazioni" solo dalla stampa

Giovedì scorso 5 giugno, prima della riunione a San Giuseppe di cui vi ho scritto nel post precedente, si è svolta la Conferenza dei Capigruppo per discutere della convocazione urgente del Consiglio comunale sostenuta da tutta la minoranza per affrontare il caos TASI (in fondo trovate il resoconto fatto da Il Gazzettino di venerdì 6 giugno). 
L'obiettivo era di approvare una provvedimento per rinviare la scadenza del pagamento o, almeno, per scongiurare l'applicazione di sanzioni vista la situazione paradossale nella quale ci troviamo a Treviso tra bollettini vuoti, uffici presi d'assalto, rendite catastali di immobili comunali ignote e software per il calcolo on-line attivo da poche decine di giorni...

In ore di discussione ci è stato detto che il Consiglio non ha la possibilità di prorogare la scadenza della TASI perciò abbiamo chiesto che almeno si eliminassero le sanzioni e che ciò fosse deliberato dal Consiglio con la massima urgenza per non costringere i cittadini a fare le corse e per dare, prima della scadenza, certezza dell'assenza di aggravi.
Su questo punto, però, il Presidente del Consiglio comunale si è riservato di verificare con gli Uffici le competenze del Comune.
Vista la gravità della situazione ha partecipato anche il Sindaco che ci ha garantito l'interesse della Giunta e che, quindi, potevamo stare calmi e tranquilli, in attesa delle decisioni del Governo, perché ci stava già pensando la Giunta, come dimostrava la sua richiesta di proroga al Ministro comunicata a tutti i giornali. 

Il giorno dopo, venerdì 6 giugno, abbiamo appreso da una comunicazione del Dirigente Finanziario del Comune che il Governo non ha previsto alcuna proroga per i comuni, come quello di Treviso, che hanno già approvato le aliquote TASI. 
Perciò abbiamo ribadito l'urgenza della convocazione del Consiglio, ancora in attesa delle verifiche sulla possibilità del Comune, in modo autonomo, di esentare dalle sanzioni i ritardatari e chi commettesse errori nel calcolo del dovuto.

Ieri 7 giugno, però, dalla televisione e dai giornali abbiamo saputo che il Sindaco ha finalmente risolto tutto affermando che non si pagheranno sanzioni fino a metà luglio.

Forse il Sindaco si è convinto di quanto ha sostenuto la minoranza in conferenza capigruppo: che si potesse agire e lo si dovesse fare prima possibile.

Mi rimane un dubbio: cosa è cambiato in due giorni da quando ci è stato detto che non si sapeva se il Consiglio comunale potesse o meno deliberare per non applicare sanzioni a quando il Sindaco ha dato la sua direttiva?

Mi chiedo anche: quale Amministrazione pubblica agisce attraverso i comunicati stampa e le dichiarazioni televisive invece che con atti formali, ufficiali e (ma forse sarebbe pretendere troppo) resi noti anche ai consiglieri comunali?
Forse è il fine settimana che ha impedito l'adozione di atti formali... 

Può essere che lo stile dei provvedimenti tramite conferenze stampa con slide dell'attuale Primo ministro stia contagiando altri...

O, forse, nella città smart di Treviso dobbiamo abituarci tutti a conoscere decisioni e iniziative dell'amministrazione leggendo i giornali come già accaduto per gli interventi su pedonalizzazione, commercio, tangenziale, piano di rischio, Cittadella della Salute o per l'azione dei volontari politici...

Viene da pensare, infine, che sulla TASI, dopo il caos indotto da questa Amministrazione con la complicità, va ammesso, del Governo, sarebbe stato uno smacco inaccettabile che il rimedio, sebbene parziale, venisse dall'iniziativa delle minoranze.

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IL GAZZETTINO - venerdì 6 giugno 2014
CASO TASSE – Riunione dei capogruppo infuocata: possibile un consiglio comunale straordinario 
Proroga TASI: oggi il verdetto 
La Tasi continua ad annuvolare i cieli sopra Ca’ Sugana. Nella speranza che il consiglio dei ministri di oggi possa riportare un po’ di sereno, decidendo la proroga del pagamento della prima rata (ipotesi 16 luglio) anche per i comuni in regola con le aliquote. Sull'imposta sui servizi indivisibili, ieri, si è tenuta una conferenza dei capigruppo. La durata di quasi tre ore, dà la misura del clima teso. Le minoranze avevano chiesto un consiglio comunale straordinario per stabilire una nuova scadenza. Poiché la Tasi è un tributo interamente comunale - è la tesi dei proponenti -, l'amministrazione può ritirare la delibera approvata, ponendosi così sullo stesso piano dei comuni "ritardatari" e beneficiando del rinvio al 16 ottobre. Sulla scorta del parere negativo del segretario comunale, secondo cui, a delibera pubblicata, la potestà di modificare i termini spetta al governo, la maggioranza ha però respinto. Allora è scattato il piano B: annullare le sanzioni per chi pagherà oltre il limite. Nuova mozione delle opposizioni per una convocazione urgente, nuovo scontro sulle procedure, alla fine il presidente del Consiglio, Franco Rosi, si è riservato di decidere nel giro di qualche giorno. Unico punto su cui tutti d'accordo: l'eventuale seduta ai Trecento sarà senza gettoni di presenza.
“La verità è che non vogliono far nulla per aiutare i contribuenti -attaccano Sandro Zampese e Giuseppe Basso, capigruppo di Lega e Lista Gentilini-. Tanto è vero che la richiesta di convocazione è stata firmata solo da noi”. “Le minoranze hanno qualche ragione, ma stiamo facendo il possibile per andare incontro ai cittadini -nota Antonella Tocchetto, del Pd-. Ora attendiamo la decisione del governo. Le sanzioni? Se non ci sarà un rinvio, non verranno applicate”. Altro motivo di diatriba, la soglia di 12 euro, sotto la quale la tassa non è dovuta (attenzione: si tratta dell'importo complessivo annuo, comprensivo di entrambe le rate e di tutti gli immobili posseduti). “Il comune non l'ha specificato né sulle lettere inviate ai cittadini, né sul sito internet -rincara Basso-. Un fatto grave, che può indurre molti pagare anche se non serve”. Pronta la replica dell'assessore al Bilancio, Alessandra Gazzola: “La precedente amministrazione, sull'Imu, non ha mai mandato uno straccio di comunicazione ai trevigiani, ora non venga a dar lezioni. Quanto a ciò che hanno fatto altri comuni, non trovo equo tassare chi possiede solo la prima casa e non chi percepisce reddito da una casa in affitto, benchè così si esentino gli inquilini e si agevolino gli uffici”. 

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