venerdì 31 ottobre 2014

Raccolta differenziata a #Treviso: il merito di chi è?

Curioso che il Vice Sindaco di Treviso, a giudicare da questo articolo, si vanti di risultati che hanno ben poco a che fare con la gestione Contarina del servizio e con la "nuova" Amministrazione che guida la nostra città.

Ricordo, infatti, che la raccolta differenziata porta a porta di Contarina è entrata a regime nel mese di luglio 2014 e la distribuzione dei contenitori è iniziata solo a dicembre 2013 con gli incontri pubblici che si sono protratti per mesi.

Mentre i dati presentati a Roma sono riferiti all'anno 2013, come chiaramente indicato nel sito Ancitel e come chiunque può accertare leggendo il rapporto ufficiale.

Perciò possiamo con ragionevole certezza affermare che in Comune di Treviso, prima del sistema porta a porta, i cittadini erano in grado di assicurare percentuali di avvio a recupero pari al 64,32%.
Nella fascia di popolazione 50.000-100.000 abitanti hanno fatto meglio di noi solo Pordenone (PN), Rho (MI), Gallarate (VA) e Battipaglia (SA).
Perciò mi pare difficile che ci abbiano premiato per il primo posto.

Questo dimostra come sia necessaria una gestione indipendente, trasparente, equilibrata e validata dei dati che sfugga alla logica propagandistica e sensazionalistica e all'abilità di lasciare intendere qualcosa di diverso dal vero.

Perciò ritengo essenziale che i dati validati dal Servizio Osservatorio Rifiuti di ARPAV vengano messi a disposizione dei cittadini con un grado di dettaglio sufficiente a fare conoscere, per il Comune di Treviso, le quantità raccolte per frazione merceologica, gli impianti a cui queste frazioni sono avviate, se vi sono trattamenti intermedi, e con quale esito (percentuale effettiva) questi impianti a valle garantiscono l'effettivo recupero di materia o energia dai rifiuti che i cittadini di Treviso si impegnano a differenziare.

Impegno che, come abbiamo visto, ha garantito anche senza i bidoni in casa, di raggiungere percentuali di recupero d'eccellenza e che, siamo sicuri, non potranno che migliorare con il nuovo sistema.

P.S.

TRA filosofia: “la società giusta”

di Mirco Venzo

Venerdì 24 Ottobre si è svolto il sesto incontro di Filosofia al TRA - Treviso Ricerca Arte. 
"La società giusta" è stato il tema presentato da Leonardo Ebner di fronte a circa 25 presenti molto interessati all’annoso problema che non a caso è stato presentato con un punto interrogativo nella “slide” proiettata.

Ebner destreggerà tra differenti concetti sempre proponendo le dicotomie su cui i maggiori pensatori si sono scontrati, cercando quindi di addentrarsi nel tema senza imporre il proprio timbro nell’argomento, ma illustrando diversi punti di vista.

“Che cos’è la società?”

Un insieme di gruppi di diversa natura (tra cui le famiglie) che a loro volta confluiscono in un gruppo che le accomuna tutte, lo stato (visione “Dialettica” che fa riferimento principalmente ad Hegel), o un insieme d’individui liberi che in quanto tali potrebbero essere anche in contrasto tra di loro? (Homo Homini Lupus)
In quest’ultimo caso (è questa la visione “contrattualistica”) stabiliscono più o meno liberamente di firmare un contratto per limitare la loro libertà nell’interesse di tutti.
Rappresentati di riferimento di questa impostazione sono Hobbes, l’autore della frase sopra citata, Locke e Rousseau.
Scelta la visione di società, ci dobbiamo porre il problema se i membri che vi appartengono devono sacrificare principalmente la loro libertà a discapito dell’uguaglianza o il contrario.
Per rendere uguali gli individui bisogna togliere a taluni per rendere ad altri, limitando la libertà dei primi e l’evolversi naturale delle cose che vede sempre alcuni spontaneamente elevarsi su altri.
Per contro lasciare troppa libertà può indurre a forme di conflitto che alla fine non fanno beneficiare nessuno dei presenti.

In che punto trovare l’equilibrio tra le due posizioni contrastanti?
Su questa dicotomia i pensatori cui fare riferimento sono J. Rawls, R. Nozick e l’ultra liberista M. Rothbard.
L’ultima serie di dicotomie che si possono mixare tra loro in differenti cocktail sono
Destra e Sinistra / Progressisti e Conservatori / Democrazia e Rivoluzione.
Se tempo fa pareva che ad esempio la Sinistra fosse Progressista e la Destra fosse Conservatrice, ora la cosa non è scontata, così come l’idea di rivoluzione non è solo più ad appannaggio della sinistra ma può essere sdoganata e diventare obiettivo di forze di destra.
Dal pubblico c’è stato chi ha posto la domanda che cosa caratterizza la Destra e cosa la Sinistra.
Ebner ha precisato che in Italia oggi per quanto riguarda le scelte economiche non c’è nessuna differenza, e per tanto le differenze vanno ricercate nei temi sociali legati all’attualità.
Dopo aver inquadrato come sopra descritto il tema, Ebner ha chiesto al pubblico di esprimere il proprio punto di vista per individuare quale sia la società giusta.
Numerosi gli interventi manifestati con rispetto gli uni per le posizioni degli altri, cosa che mi ha sorpreso positivamente. Non è facile veder trattare tali questioni in modo urbano tra persone aventi visioni distinte.
Uno dei temi su cui il pubblico si è focalizzato è quello della rappresentanza diretta e indiretta.
La sintesi accettata da tutti (non essendoci stata nessuna obiezione contraria) vede la rappresentanza diretta quanto meno prematura: non tutti hanno la competenza o la voglia per raccogliere le informazioni sufficienti per prender decisioni su differenti aspetti economico/legislativi.
La platea si è poi posta il problema dei valori, su quali convergere?
Personalmente ho ritenuto molto interessante la posizione di un giovane che ha sottolineato come a suo tempo i costituenti indicassero nei primi 12 articoli dei punti fondamentali.
Recentemente quasi tutti questi punti, seppur “fondamentali” sono stati di fatto disattesi dai nostri rappresentanti politici senza che nessuno degli elettori abbia dato sostanziali segni di disapprovazione.
Evidenza questa di come oggi non siano più espressione di valori condivisi.
Tale osservazione mi ha recato dolore e dispiacere, ma non son riuscito a trovare argomenti per impugnarla!





mercoledì 29 ottobre 2014

Ex Provincia: la bella partecipazione a #Treviso

Paradossale per non dire di peggio. Anzi, parafrasando le solite noiose parole del Sindaco di Treviso potremmo dire "che bello, ci piace molto" venire a conoscenza dai quotidiani dell'ennesimo maxi-progetto per la città di Treviso.

Noi consiglieri di minoranza, infatti, potremmo anche fare a meno di andare in Consiglio comunale e nelle commissioni, tanto le decisioni ci vengono notificate a mezzo stampa.

Ma siamo fortunati perché in questo modo ci sentiamo più vicini ai cittadini che ci hanno eletto e che vengono trattati come noi: sudditi delle decisioni del monarca.

Ancora una volta è stato tutto deciso dal Sindaco e dai suoi sodali con lo "sviluppatore" di turno.
Il Consiglio Comunale sarà, al solito, chiamato solo a fare sì sì con la testolina. E guai a chi non accetta: si intralcerebbero le magnifiche sorti e progressive del cambiamento di Treviso...

Chissà se qualche consigliere di maggioranza chiederà di vedere il progetto... ma forse è più serio farne a meno considerato che non c'è spazio per ripensamenti o modifiche.

In un Comune in cui neppure i rappresentanti eletti da migliaia di cittadini sono considerati meritevoli di conoscere e valutare i progetti che interessano la città mi chiedo come si possa continuare a raccontare la favola della partecipazione.

Forse l'unica speranza è diventare tutti volontari politici, avremmo un più facile accesso alle informazioni. Anzi faccio un appello ai miei concittadini: offritevi tutti come volontari politici al Sindaco. Potrebbe capitarvi, così, di conoscere ciò che bolle in pentola e forse magari anche di essere ascoltati prima che le decisioni vengano prese.

Temo che sia l'unico modo affinché tutti i trevigiani siano Sindaco... per chi ricorda l'ennesimo slogan elettorale tradito dai fatti...

lunedì 27 ottobre 2014

A #Treviso esce un bando per promuovere l'impianto di alberi/arbusti in aree private. Le mie perplessità sull'iniziativa.

siepi di un'unica specie in un giardino privato
L'amministrazione comunale di Treviso ci ha raccontato che i fondi che annualmente venivano stanziati per gli Orti botanici di Treviso (circa 15.000 Euro) non erano più reperibili (si veda quanto scritto in merito in questo blog qui). A distanza di poco tempo, saltano fuori ben 40.000 Euro per promuovere l'impianto di alberi/arbusti in aree private con un provvedimento affrettato e che sembra avere, a nostro giudizio, scarso criterio. Il comune di Treviso ha, infatti, recentemente indetto un bando per finanziare interventi di messa a dimora di alberi e arbusti nei giardini privati allo scopo di ridurre e assorbire le emissioni di CO2 in città (“Bando di concorso per l’erogazione di contributi per promuovere la piantumazione di alberi e/o arbusti per siepi autoctoni in aree private” - per i documenti ufficiali si consulti la pagina web del comune di Treviso).
Ritengo che la lista sia fuorviante e che gli obiettivi perseguiti siano di dubbia efficacia. L'iniziativa si configura più come un finanziamento a pioggia piuttosto che un intervento mirato a ottenere gli obiettivi dichiarati.

Queste in sintesi le ragioni delle mie perplessità:
  1. mancano dei criteri ragionati di impianto e di scelta delle specie (seppur dichiarate autoctone). Sarebbe stato il caso di dare qualche indicazione sulla messa a dimora delle piante;
  2. alcune specie pur essendo nell’areale compatibile presentano dei problemi di impianto nel contesto ambientale di Treviso;
  3. dubbia è anche la selezione di alcune specie che presentano non pochi problemi di gestione. Il bosso (Buxus sempervirens), ad esempio, è a grande rischio di parassiti (piralide) che lo conducono a grave deperimento; 
  4. il bando non limita e non regola situazioni di dubbia efficacia. È possibile, infatti, richiedere il finanziamento anche qualora si volesse impiantare una singola specie (ad esempio una siepe composta solo da un tipo di arbusto);
  5. difficoltà sorgono anche quando si considera l’effettiva efficacia di un provvedimento volto ad abbassare la concentrazione di CO2 nell’aria. L'eventuale messa a dimora di qualche pianta in giardini privati non si configura minimamente come un'azione, per densità e capacità di fissazione, all'altezza di incidere in modo misurabile; 
  6. fasce tampone, siepi campestri, boschetti urbani hanno una efficacia sicuramente maggiore di un giardino privato per perseguire lo scopo del bando, la riduzione dell’anidride carbonica mediante “fissazione” nelle piante;
  7. il suolo libero non impermeabilizzato è di per sé già una risorsa importante per l'immagazzinamento del carbonio;
  8. dal punto di vista naturalistico, ammesso che si possa applicare tale concetto a giardini privati la cui estensione può essere minima, sarebbe stato possibile uno sforzo in più puntando a migliorare la naturalità e biodiversità urbane. Per esempio prevedendo che, nel caso di arbusti e siepi, il finanziamento fosse erogabile per piantumazioni miste con attenzione alla compatibilità e integrazione reciproche per evitare l'instaurarsi di meccanismi di competizione; 
  9. per quanto riguarda gli alberi, inoltre, sarebbe stato necessario avvisare delle possibili altezze che questi raggiungono (un tasso - Taxus baccata può arrivare a 25 metri e più di altezza come tanti altri alberi della lista). Non sono rari i casi in cui si piantano alberi quando sono ancora piccoli salvo poi pentirsene nel giro di qualche anno; 
  10. un'ulteriore opportuna cautela sarebbe quella di avvisare che nelle nostre zone il leccio (Quercus ilex) è mediamente sofferente e malaticcio se piantato laddove la falda sotterranea è molto vicina al piano di campagna, come pure la roverella (Quercus pubescens) o il castagno (Castanea sativa), quest'ultimo molto più pertinente alla mezza montagna.

Certamente tali indicazioni dovrebbero e potrebbero essere fornite dai vivaisti con i quali viene stipulata la convenzione ma rendere esplicita questa esigenza sarebbe stata una buona idea.

Utilizzare una lista di specie autoctone nel più ampio areale senza un minimo di attenzione al contesto di Treviso, come l'inserimento del castagno o del cerro (Quercus cerris) bene evidenzia e alla destinazione a verde privato, con tutti i problemi che ciascuno “privato” dovrebbe affrontare per specie con esigenze al limite dell’ambiente, non sembra una scelta oculata e ponderata.
Da segnalare, infine, che l'inserimento in tabella della specie oxycarpa del Frassino (a parte la dubbia collocazione tassonomica) ha fatto scorrere le righe della seconda colonna con il risultato che, dal Frassino in giù, i nomi comuni non corrispondono al nome scientifico.

Concludo dicendo che mi stupisce e mi lascia senza parole il fatto che per questa iniziativa raffazzonata siano stati trovati ben 40.000 Euro quando da poco si è deciso di non dare più il contributo di 15.000 Euro all'attività scientifica svolta negli orti botanici di Treviso con la scusa della mancanza di fondi, abbandonandoli a un destino incerto...

Sarà sicuramente mia cura suggerire all'amministrazione comunale di Treviso di tenere conto di quanto detto sopra... e chissà, magari, di rimediare!
(articolo scritto con l'aiuto di alcuni collaboratori)

"Aiutiamoci", martedì 28 ottobre a Bassano del Grappa

Anche se con scarsissimo preavviso,
vi segnaliamo questo incontro che si svolgerà
martedì 28 ottobre alle 20.45 a Bassano del Grappa, teatro Ridotto Remondini SS Trinità,
dal titolo Aiutiamoci
sul tema della solidarietà e dello stato sociale.

domenica 26 ottobre 2014

Ghetti a #Treviso... e l'area ex Marazzato cosa sarà?

Leggiamo alcune parole del Sindaco di Treviso molto nette sull'operazione Appiani.
Ci chiediamo quale sia il giudizio della "nuova" Amministrazione di Treviso sull'operazione ex Marazzato che avrà notevoli impatti sulla zona prossima all'aeroporto Canova e sul resto della città, attività commerciali incluse, e che attrarrà numerosissime persone in zone "delicate" di tutela del piano di rischio aeroportuale.

Sappiamo già che si darà, ancora una volta, tutta la colpa alla Lega se verrà insediato un mega centro commerciale nell'area ex Marazzato.
Il fatto è che, come si è dimostrato in Consiglio comunale il 30 settembre scorso, non tutti, nemmeno in maggioranza, sono così disposti a trangugiare un'altra operazione di tale portata come niente fosse.

Al di là della propaganda, infatti, dopo il PAT, modificato solo superficialmente, la Cittadella della Salute, approvata solo con qualche elemosina in più per la città, sarebbe la terza volta che la "nuova" Amministrazione assicura la totale continuità con il passato.

Potrebbe essere troppo... perciò l'ordine del giorno, che ho sottoscritto e votato anche io, approvato in Consiglio comunale è, forse, un piccolo spiraglio per evitare un altro "ghetto" o, meglio, un altro intervento sciagurato per i delicati equilibri di Treviso e per il benessere e la salute dei cittadini.

Incontro intreressante: responsabilità dei giudici e immigrazione clandestina

Ciao a tutti,
vi segnaliamo questo incontro che si terrà
giovedì 30 ottobre prossimo
alle ore 17
al Museo di Santa Caterina in Piazzetta Botter a Treviso.

venerdì 24 ottobre 2014

Qualità dell'aria: verità e menzogna

Torna a un anno di distanza l'ordinanza antismog del Comune di Treviso.
Come l'anno scorso anche questa volta la decisione è stata già presa: dalla Giunta e forse anche dalla maggioranza mentre la minoranza in Consiglio comunale l'apprende dai giornali.

L'innovazione, mi si dirà, è il sondaggio via web.
Penso sia superfluo evidenziarvi che la tipologia e il contenuto delle domande non era certo adatto a permettere una reale e consapevole partecipazione.

Si aggiunga, poi, che ben poche informazioni oggettive sono state fornite prima di coinvolgere i cittadini: anche se sarebbe meglio parlare di "alcuni" cittadini: chi ha avuto voglia, tempo e modo di rispondere via internet al questionario.

Si tratta cioè di un "sondaggio di opinione" svolto su un campione scarsamente rappresentativo: siamo ben lontani dalla vera partecipazione. Ma di questo ho già scritto.

Oggi volevo sottolineare un aspetto diverso, anche in vista dell'imminente incontro preliminare al forum dell'ambiente, al quale vi invito a partecipare mentre io, purtroppo, non riuscirò a essere presente a causa di impegni già presi.

venerdì 17 ottobre 2014

La Nuova Cittadella della Salute di #Treviso e le condanne

Di ieri (l'articolo è in fondo al post per chi "continua a leggere") è la notizia dell'aggiudicazione definitiva dei lavori di realizzazione della nuova Cittadella della Salute di Treviso, di cui abbiamo molto scritto.

Il direttore ULSS assicura l'apertura dei cantieri entro il 2015. Curioso, però, che le osservazioni all'accordo di programma del Comune che suggerivano di accorciare a 3 anni il termine per l'avvio dei lavori (e quindi al 2017) rispetto ai 4 previsti siano state respinte, come tutte le altre in verità.

Chissà che non sia legato al fatto che tra i tanti soggetti che hanno ammesso i reati commessi per lo scandalo MOSE (articolo qui sotto) rientri proprio Roberto Meneguzzo, condannato a due anni e mezzo di reclusioneamministratore delegato di Palladio Finanziaria società della cordata che si è vista l'altro giorno aggiudicare i lavori della Nuova Cittadella.




Arianna Piazza al TRA di Mirco Venzo

Il 15 Ottobre presso la sede di Ca’ dei Ricchi ospite di Chiara Casarin a presentare il suo ultimo lavoro c’era Arianna Piazza.

“Sarò madre!” è il titolo dell’opera presentato agli spettatori di Treviso mediante foto.

L’opera originale presentata alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia consiste in una scritta riportante il titolo, realizzata con bottiglie di birra adibite a bombe molotov.

“Una frase dal sapore gioioso: “Sarò madre!” scritta con delle armi che hanno un sapore minaccioso, come mai?” è la sintesi della domanda che la Casarin ha posto all’artista.

“Ero stata selezionata per esporre presso la Fondazione Bevilacqua e mi son trovata travolta da questo evento che dentro di me e fuori di me mi stava modificando, quindi su questo evento ho polarizzato la mia opera artistica.

La scelta delle bombe molotov sta ad indicare un’arma, per lo più ad uso popolare che sa di rivolta, che è una delle aspettative che immagino siano più probabili nel futuro e che potrebbero coinvolgere o me o mia figlia. La verità è che se da un lato vivevo in modo positivo l’attesa del lieto evento, dall’altro lo stesso evento lo vedevo (e lo vedo) avvolto in una nube di dubbi e di preoccupazioni: sono senza lavoro e mi chiedo come farò a nutrire mia figlia e come potrò io a mia volta, vivere.

La precarietà mia personale è inserita in una situazione di collasso a vari livelli non solo nazionale ma direi quasi mondiale.

Di qui la scelta della “molotov” come di un’arma che esprima questa mia rabbia/preoccupazione.

E’ mia convinzione che questo stato di cose debba esplodere in un evento bellico che contribuisce a render cupi nel mio immaginario gli scenari che ci stanno di fronte!”

Questa è la sintesi non troppo distorta della lunga chiacchierata con cui l’artista ha presentato il suo lavoro e se stessa.

“Ma chi dovrebbe combattere chi? In altre parole chi è il nemico?” Chiede uno spettatore dalla platea ad Arianna.

“In effetti immagino una guerra civile perché non c’è un nemico ben definito.

Non saprei se è causa della crisi economica ma alla fine siamo tutti contro tutti, è il sistema che genera questo stato di cose…”

Le successive opere presentate dalla Piazza, per lo più disegni e qualche quadro ad olio dai colori sgargianti e incisivi, “esprimono” in modo inequivocabile l’inquietudine dell’artista e il suo estremo pessimismo interiore.

L’esperta d’arte Chiara Casarin ha iniziato ad approfondire il tema dell’ “ATTESA” nell’arte contemporanea.

Arianna che con il suo lavoro “Sarò madre!” ci ha comunicato come quest’attesa sia stata stimolo e motore fondamentale per la creazione della sua opera.

E’ questo solo una delle molteplici sfumature che la Casarin vuole proporre al suo pubblico di “TRA” circa questo tema già approfondito il 1 Ottobre ma che verrà ripreso anche negli appuntamenti futuri.

Il prossimo è previsto per mercoledì 29 ottobre sempre alle 20.30.

mercoledì 15 ottobre 2014

serata pubblica sul tema Russia-Ucraina: un bilancio positivo

Anche questa volta la serata che abbiamo organizzato, dedicata al tema del conflitto Russia - Ucraina, è stata completamente autofinanziata

Una parte delle spese è stata coperta dalle libere offerte di chi ha partecipato.

Il nostro più sentito ringraziamento va, dunque, a chi è stato con noi, a chi ci ha aiutato e sostenuto nell'organizzazione e, ovviamente, ai brillanti relatori che ci hanno regalato un'occasione di approfondimento molto interessante.

In attesa di potervi mettere a disposizione la ripresa integrale della serata qui sotto trovate le interviste di Treviso 24 ad alcuni dei protagonisti:



Il rendiconto economico riassuntivo della serata, invece, è il seguente:
  • Spese complessive sostenute per promozione, organizzazione, logistica: 313 Euro;
  • Raccolta offerte libere durante la serata: 141 Euro.

martedì 14 ottobre 2014

Altri nostri successi nel Consiglio comunale di #Treviso

Poiché non è sempre tutto negativo, oggi vi do conto di alcuni recenti nostri successi in Consiglio comunale e, precisamente, nella seduta del 30 settembre 2014.

Con il sostegno di tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza, infatti, ho presentato 3 mozioni, preparate insieme a chi mi sta aiutando nella mia attività da consigliere, che sono state approvate dal Consiglio comunale quasi all'unanimità.

Più precisamente le mozioni impegnano il Comune a:


  1. estendere il servizio wifi del Comune di Treviso sia come copertura geografica che come tempo di connessione;
  2. trasmettere in diretta streaming le sedute del Consiglio comunale;
  3. realizzare una piattaforma di trasparenza e partecipazione sull'attività politico-amministrativa del Comune.

Con la terza mozione, in particolare, abbiamo dato inizio a un processo che potrebbe offrire ai cittadini di Treviso un efficace strumento per informarsi di quanto accade nell'amministrazione e, in particolare, dell'attività svolta dai rappresentanti eletti e per confrontarsi e collaborare direttamente con gli amministratori.

Abbiamo così tenuto fede al nostro impegno di proporre a Treviso una piattaforma simile a quella che hanno a disposizione i cittadini di Udine con il sistema OpenMunicipio.

#Cittadella della Salute di #Treviso: effetto marketing

Scrivevo di mistificazione pensando che fosse compiuta ma evidentemente non è mai abbastanza...

Qualcuno continua, infatti, a pretendere che cambiando il nome si cambi la natura delle cose.
Ricordate cosa dice la Giulietta di Shakespeare in proposito?

Per tornare alla mistificazione qui accanto ne abbiamo un esempio lampante. 

Cito alcune perle:
  • Distanza dal fiume. Si è passati da 5 m a 14 m di distanza ma sempre in deroga rispetto ai 20 m che le regole prescrivono, le regole che valgono per gli altri. Però, ci dicono, questo permette di arrivare in ambulanza bordo Sile: immaginate che bello! Ah, giusto, solo da lì si poteva fare l'accesso di emergenza?... A questo punto mi sarei aspettato anche un attracco diretto dal fiume, un altro possibile accesso di emergenza a barca! E poi tutti in bici e a piedi bordo Sile. Con i 20 m si sarebbe potuto fare altrettanto, magari permettendo pure l'instaurarsi di un piccolo ecosistema ripariale non troppo disturbato da ciclisti e podisti.
  • 300 posti auto in più dei 700 già previsti da quei cattivoni della Lega, perciò arriviamo a 1.000 totali: scritti in un accordo che già ne ipotizza l'insufficienza.
  • Risorse sulla viabilità saranno al massimo 100.000 euro da parte dell'ULSS. Ma apprendiamo, per esclusione, che tutti i soldi che saranno davvero necessari li metterà il Comune. E saranno ovviamente pagati con le nostre tasche di cittadini di Treviso. Un bel risultato!
  • Il distretto sanitario resta a Borgo cavalli. In realtà è stato stralciato dall'accordo ma il problema resta. Ci hanno spacciato come inevitabile il maxi-progetto della Cittadella perché ristrutturare il Ca' Foncello sarebbe costato 120 milioni. Ma quanto ci costerà mettere a norma le strutture di Borgo Cavalli? Pagheremo ancora una volta noi cittadini?
  • Project financing. Chi l'ha visto? Forse i volontari politici hanno accesso ai documenti mai forniti in Consiglio comunale...
  • Vincolo alla cubatura extra per sole esigenze sanitarie? Si tratta di un evidente gioco di parole come dimostrato da alcune osservazioni, comprese quelle che ho presentato. Qualcuno mi dimostri come si fa a verificare l'incremento di qualcosa che non è quantificato in partenza. 
  • Il controllo. Il passaggio dell'accordo citato dall'articolo esplicita solo, se l'italiano non è un'opinione, che l'ULSS sarà diligente ad aggiudicare in via definitiva i lavori e a vigilare che si realizzi quanto progettato. Non ci pare una gran conquista considerato che il progetto c'è, è quello di una delle cordate più o meno coinvolte dagli scandali degli appalti, ed è solo interesse del privato che si arrivi rapidamente a iniziare i lavori come li ha proposti, con i quali guadagnare. Invece nulla di concreto prevede l'articolo sul Collegio di vigilanza al quale sarebbe stato opportuno attribuire un ruolo di controllo ben più ampio. Ancora una volta sono state bellamente ignorate le osservazioni che suggerivano di renderlo un organismo di qualche reale utilità ed efficacia.
Mettendomi nei panni della "nuova" Amministrazione di Treviso mi auguro che i cittadini non diventino troppo smart perché altrimenti si potrebbero rendere conto di quante "libere interpretazioni" vengano spacciate per "verità".

lunedì 13 ottobre 2014

Mondi paralleli a #Treviso

Come sia andata a finire sulla Nuova Cittadella della Salute di Treviso già lo sapete ma uno dei retroscena è piuttosto esilarante, o disperante, dipende dai punti di vista...

Ho letto dalla stampa (articolo a lato) come si è svolta la commissione urbanistica di mercoledì 8 ottobre, che ha preceduto il Consiglio comunale di venerdì 10 ottobre scorso, in cui è stata votata la ratifica dell'accordo di programma per la Nuova Cittadella della Salute.

L'articolo si basa su una nota del Comune, suppongo predisposta dal Presidente della commissione e/o dalla maggioranza consiliare e/o dalla Giunta.
Sarebbe interessante confrontare la nota originale, quanto apparso sul quotidiano e il verbale della seduta

A meno che io non mi trovi a vivere in un mondo parallelo posso affermare che ho sentito pochi apprezzamenti formulati dai commissari presenti in merito al lavoro svolto. Forse li definirei tentativi, piuttosto incerti per la verità, di difendere l'indifendibile

Per il resto, non solo io e la minoranza ma anche alcuni commissari di maggioranza, abbiamo espresso più di qualche perplessità sulla vicenda.
E il voto favorevole quasi unanime non deve trarre in inganno su quanto davvero è stato detto durante la discussione.

domenica 12 ottobre 2014

Orti Botanici di #Treviso: addio a un'esperienza pluridecennale

Nel Consiglio comunale di venerdì 10 ottobre scorso ho assistito alla pervicacia con la quale la "nuova" Amministrazione di Treviso compie scelte con poco senso logico.

Siamo, infatti, finalmente giunti al voto sull'ordine del giorno che avevo presentato ancora a fine maggio scorso, insieme a tutta la minoranza, per salvare e rilanciare gli Orti Botanici di Treviso ampliando, se possibile, i soggetti coinvolti nella loro gestione e ripristinando un adeguato finanziamento.

Avremmo così potuto scongiurare la prospettiva di disperdere un patrimonio immenso che negli ultimi decenni l'Accademia Trevigiana del Territorio aveva costruito, curato con passione e regalato, nel quartiere di San Paolo, alla nostra città di Treviso.

Confesso che io come alcuni altri consiglieri di minoranza ci siamo dovuti informare per comprendere, o almeno cominciare a comprendere, la ricchezza di questa esperienza e di questi luoghi sia dal punto di vista naturale e ambientale ma anche, e soprattutto, dal punto di vista culturale e scientifico.

Temo fortemente che Giunta e Consiglieri di maggioranza non abbiano compiuto lo stesso sforzo ritenendo più importante il gesto di rinnovare la gestione, passare per una specie di bando pubblico e attendere nuove proposte invece che garantire continuità a un'esperienza che sfido chiunque a definire fallimentare, deludente o anche solo poco soddisfacente.

sabato 11 ottobre 2014

Nuova Cittadella della Salute di #Treviso: la mistificazione è compiuta

Ieri in Consiglio comunale abbiamo assistito all'apoteosi della mistificazione. Già in commissione urbanistica di mercoledì avevo sentito affermazioni paradossali ma di questo scriverò una prossima volta.
Torniamo, dunque, a ieri.

Il mio voto, come già sullo schema di proposta di accordo è stato contrario, unico tra tutti i presenti, per le ragioni che vi avevo già illustrato e per un'altra serie di ragioni.

A mio giudizio, buona parte dei consiglieri di maggioranza è venuto meno al dovere di rappresentare gli elettori e di svolgere il ruolo che la legge assegna al Consiglio comunale. Perciò li ho invitati a chiedere scusa ai cittadini di Treviso che li hanno eletti.

In breve i consiglieri comunali:

  • -non hanno neppure preteso di avere a disposizione la variante urbanistica che l'accordo di programma ha approvato;
  • -non hanno badato al fatto che tutte le osservazioni pervenute anche da cittadini e associazioni sono state dichiarate non pertinenti, a parte quelle che sistemavano "le virgole";
  • non hanno ritenuto rilevante che il giudizio sulle osservazioni fosse quello espresso dall'ULSS e che fosse, in alcuni casi illogico, altre volte errato e il più delle volte discutibile;
  • non si sono, quindi, neppure preoccupati di avere deluso quei cittadini che in un mese a cavallo di agosto hanno sottratto tempo ed energie alla propria famiglia o al proprio lavoro per collaborare, con altissimo senso civico a migliorare un provvedimento che incide su un'opera di importanza enorme per la comunità comunale, provinciale e regionale. 


mercoledì 8 ottobre 2014

Rottama Italia

Perché vogliamo che l’Italia cambi verso. Ma davvero.
Vogliamo un Paese moderno. E cioè un Paese che guardi avanti. Un Paese che sappia distinguere tra cemento e futuro. E scelga il futuro.
Vogliamo un Paese in cui chiamiamo sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti, e non con l’interesse di pochi. Un Paese in cui lo sviluppo sia ciò che innalza -e non ciò che distrugge- la qualità della nostra vita.
Un Paese che cresca, e non un Paese che divori se stesso.
Un Paese capace di attuare il progetto della sua Costituzione. Una Costituzione che da troppo tempo “è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere”, una Costituzione in cui “è scritta a chiare lettere la condanna dell’ordinamento sociale in cui viviamo” (Piero Calamandrei).
Il decreto Sblocca-Italia è, invece, un doppio salto mortale all'indietro. Un terribile ritorno a un passato che speravamo di aver lasciato per sempre. Un passato in cui “sviluppo” era uguale a “cemento”. In cui per “fare” era necessario violare la legge, o aggirarla. In cui i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli superabili, e non obiettivi da raggiungere.

Giuseppe Dossetti avrebbe voluto che nella Costituzione ci fosse questo articolo: “La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino”.

La prima, e più importante, resistenza allo Sblocca Italia passa attraverso la conoscenza, l’informazione, la possibilità di farsi un’opinione e di farla valere. Discutendone nelle piazze e nei teatri, nelle televisioni e alla radio. Richiamando al progetto della Costituzione i nostri rappresentanti in Parlamento. E, se necessario, anche ricorrendo al referendum: se -alla fine e nonostante tutto- questo sciagurato decreto Rottama Italia diventerà legge dello Stato.
Perché non siamo contro lo Sblocca Italia. Siamo per l’Italia.

Tratto da Altreconomia da dove è possibile scaricare il pdf.