martedì 17 giugno 2014

Il Piano di Assetto del Territorio a #Treviso: pretendiamo strumenti di #partecipazione

Ho scritto anche in un altro post delle dichiarazioni del Sindaco che sostiene di volere dare "concretezza a quel metodo partecipativo annunciato in campagna elettorale attraverso il quale vogliamo sviluppare e procedere con i progetti che caratterizzeranno la Treviso di domani".

Qui mi concentro sul  PAT (il Piano di Assetto del Territorio).

La visione del futuro di Treviso, come abbiamo sempre detto, ha, infatti, uno dei suoi fondamenti strategici nel PAT per quanto riguarda il futuro disegno urbanistico ed edilizio della nostra città ma non solo.

Ed è proprio nel PAT, specie per quegli ambiti, tra cui le aree strategiche, in cui sono previste le trasformazioni più profonde (ex caserme, area De' Longhi - Zorzi, zona stazione e altre), che serve da subito prefigurare gli strumenti da utilizzare per dare concretezza ed efficacia all'abusata parola partecipazione.
Abbiamo già smascherato lo scarso coraggio della nuova Amministrazione sul tema.

Inoltre il Sindaco non sembra nemmeno così pronto a fare partecipare i consiglieri all'analisi delle osservazioni al PAT, figurarsi i cittadini
Per ora, infatti, si sono svolte numerose commissioni consiliari per l'illustrazione delle osservazioni giunte al PAT, e altre ce ne saranno sull'argomento, ma non abbiamo ancora capito se e come l'esito del confronto tra noi consiglieri arriverà al Sindaco
Con ogni probabilità, e come di consueto, il Sindaco farà le proprie autonome scelte, come un novello monarca a cui, certo, si può chiedere la grazia ma al cui insindacabile giudizio ci si deve rimettere...

Noi però non siamo di questo avviso perciò, nella seduta della Commissione territorio del 4 giugno scorso, ho chiesto la verbalizzazione di questa considerazione:

"Per quanto riguarda i programmi complessi, e comunque almeno per le cosiddette aree strategiche individuate dal PAT dove siano previsti o prevedibili interventi di trasformazione, ritengo sia opportuno individuare già nel PAT, come indirizzo per i futuri PI (piani degli interventi) o per altri strumenti che dovessero interessare suddetti ambiti, i meccanismi che consentano percorsi partecipativi che coinvolgano i cittadini
Questi meccanismi sono i più svariati (town meeting, open space technology, ascolto creativo, ecc.) e andranno contestualizzati ai vari casi e dovrà essere definita l'ampiezza di territorio da coinvolgere; ma resta la necessità, a mio avviso, di richiamare la necessità dell'attivazione di tali meccanismi come indirizzo generale per gli interventi in suddette aree".

Il Sindaco sarà così magnanimo da accogliere questa indicazione, presente anche in alcune osservazioni dei cittadini e condivisa da qualche consigliere comunale di maggioranza?
Accoglierà le osservazioni più convincenti dei cittadini?

Lo speriamo: e se accadrà sarà una conquista dei trevigiani, merito della loro insistenza e caparbietà...

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