venerdì 27 giugno 2014

La Stazione Unica Appaltante promossa dal comune di #Treviso rischia di essere una inutile duplicazione

Il Comune di Treviso ha varato ieri la Stazione Unica Appaltante intercomunale dedicata ai comuni della Provincia di Treviso. Peccato, però, che esista già la Stazione Unica appaltante provinciale, creata da tempo dalla Provincia di Treviso alla quale hanno già aderito più di 50 comuni trevigiani.
Pur avendo io presentato un emendamento migliorativo alla delibera affinché il Comune potesse aderire a quella della Provincia, con la finalità di evitare una pericolosa quanto inutile duplicazione e concorrenza fra enti tenuti a collaborare tra loro, la mia proposta è rimasta lettera morta.

Lo scopo dichiarato della Stazione Unica è quello di comprimere la spesa pubblica, semplificare e standardizzare le procedure, attraverso la creazione di servizi integrati per più comuni e giungere a importanti economie di scala. I comuni non capoluogo, infatti, dal 1° luglio 2014, sono obbligati per legge a consociarsi per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture, pena l’impossibilità di indire bandi di gara.



Che logica spinge il Comune di Treviso a mobilitarsi in tutta fretta per offrire un servizio del tutto analogo a quello provinciale e probabilmente con maggiori costi per gli aderenti?
Se si condivide lo scopo del contenimento della spesa pubblica, della omogeneizzazione e semplificazione delle procedure, riportato nelle premesse del provvedimento comunale, la volontà di creare un doppione, senza verificare la possibilità di aggregarsi a livello provinciale, non ha senso.
Ricordo che la legge nazionale delinea un indirizzo chiaro: a regime non potranno esistere in tutto il Paese più di 35 soggetti che svolgeranno questi compiti aggregati”.
Vogliamo iniziare da subito a costruire le premesse per un simile soggetto o vogliamo continuare a dividerci?

La legge di riforma Delrio ha trasformato le province in enti di secondo livello di diretta emanazione dei Comuni e dei loro Sindaci con funzioni di servizio dei comuni stessi. Tra meno di due anni gli organi politici della Provincia saranno direttamente formati da sindaci e consiglieri comunali del trevigiano, in primis del Comune di Treviso. Vogliamo approfittarne?

Con il mio emendamento, perciò, ho proposto che si valutasse di aderire alla stazione Unica Appaltante provinciale e solo se ciò non fosse stato possibile di crearne un'altra. Nel medio-lungo termine, inoltre, si deve puntare a creare un soggetto aggregatore interprovinciale. Logica vuole, infatti, che si proceda tutti insieme nella stessa direzione e non ognuno con il proprio gruppetto di amici”.

Per usare bene i soldi dei contribuenti, quelli delle nostre tasche, è bene gli Enti collaborino tutti assieme e la smettano di sprecare risorse ed energie a farsi le scarpe gli uni con gli altri, magari solo per calcolo politico.

A noi cittadini, ai professionisti e agli imprenditori interessa poco che l’Ente si chiami Provincia, Intesa Programmatica d’Area, Grande Treviso, PaTreVe.
Ciò che interessa veramente è che ci sia un unico interlocutore qualificato e che segua procedure omogenee su tutto il territorio nazionale.

Nessun commento:

Posta un commento