domenica 18 settembre 2016

Cemento a Treviso, anche sui terreni comunali.

Con questo avviso d'asta il Comune di Treviso vuole alienare (vendere) alcuni terreni edificabili: tre lotti. Tali "valorizzazioni" sono state avallate dal Consiglio comunale in due sedute. In una ho votato contrario (16/12/2015) nell'altra mi sono astenuto (12/5/2016) ma solo perché nel gran calderone della lista di alienazioni era stata rivista quella di Villa Capuozzo per permetterne utilizzi dedicati alla comunità.

Non ci sembra condivisibile che il Comune venda terreni non edificati, quindi liberi dal cemento, senza averne prima cambiato la destinazione d'uso e quindi senza assicurarsi che
restino liberi (a verde). Anzi, evidenzia, con lo scopo probabilmente di spuntare qualche migliaio di euro in più (si va da 40 mila a 125 mila euro di guadagno atteso a seconda del "lotto"), che sono, appunto, terreni edificabili: dove poter costruire altro cemento...

Al di là della localizzazione dei lotti mi sembra una decisione in linea con le azioni del Comune di Treviso che sconfessano le promesse da campagna elettorale e l'attuale propaganda...


giovedì 15 settembre 2016

Elezioni provinciali di Treviso, un'opportunità da cogliere.

Dopo le premesse poco rassicuranti speriamo che il futuro porti qualche sorpresa positiva e che a seguito delle elezioni dei nuovi organi della Provincia di Treviso, diventata ente di secondo livello (cioè a elezione indiretta), si realizzino almeno alcuni degli auspici che ho condiviso con alcuni colleghi consiglieri comunali di Treviso due dei quali candidati al consiglio provinciale e che discuteremo in consiglio comunale dopo l'esito del voto.

Incrociamo le dite, indipendentemente da chi sarà il nuovo Presidente, e auspichiamo che:

  • la Provincia di Treviso sia un ente di secondo livello a servizio dei Comuni della marca, di tutti i Comuni, e non solo di alcuni
  • il consiglio provinciale sia il luogo del confronto pacato e collaborativo tra amministratori quali rappresentanti di tutti i cittadini del territorio e non si riduca allo scontro, o alle contrattazioni, tra esponenti di questo o quello schieramento politico o, peggio, tra chi persegue interessi particolari o personali; 
  • il rapporto tra Provincia e Comuni e le altre istituzioni sia animato dallo spirito di servizio per le nostre comunità e dall'anelito a rappresentare i cittadini tutti e le esigenze complesse e a volte eterogenee dei territori
  • il livello amministrativo provinciale rappresenti il livello di "area vasta" in cui ricomporre, ricucire, organizzare e connettere i disegni e le progettualità locali, con un atteggiamento propositivo, inclusivo e di rispetto reciproco, alla ricerca di armonia e coordinamento tra ciò che a volte è simile e coerente ma che talvolta è differente e dissonante, ma che è sempre complesso, rifuggendo la logica dell'imposizione e della prevaricazione; 
  • l'ente di secondo livello, come prefigurano le previsioni normative nazionali e non solo, rappresenti e costituisca l’organizzazione amministrativa, anche per mezzo delle sue articolazioni, per superare e assorbire la pletora di consorzi, unioni, intese, aggregazioni e quant'altro si è affastellato finendo, il più delle volte, per moltiplicare i centri decisionali e di spesa, non di rado, privi del personale tecnico-amministrativo adeguato al ruolo che tali soggetti dovrebbero svolgere; 
  • ci si impegni ai vari livelli istituzionali per invertire il progressivo strangolamento degli enti provinciali sia a livello economico-finanziario sia organizzativo e delle risorse umane determinato da un mal congegnato, disordinato, approssimativo e contraddittorio processo di riordino amministrativo, tornando a investire sulle persone e sui servizi alla comunità
  • sia colta da tutti gli attori istituzionali coinvolti l’occasione per valorizzare, a partite dalle donne e dagli uomini che lavorano e lavoreranno nella Provincia, le risorse, le capacità e le professionalità residue di questo ente rilanciandone la vitalità e la utilità per le comunità locali a cominciare dalla funzione di supporto e accompagnamento nei confronti degli enti locali ampiamente dimostrata da una prassi operativa consolidata negli anni; 
  • quanto sopra richiamato trovi una prima concretizzazione nella elaborazione e stesura dello statuto della “nuova provincia”
  • infine, si dimostri che il bene della nostra comunità e dei nostri concittadini prevale sugli interessi di appartenenza e schieramento, su quelli particolari e su quelli personali.

giovedì 1 settembre 2016

Elezioni Provinciali di secondo livello, serve un po' di verità

Corriere del Veneto, 01-09-2016
Finita la pausa estiva torniamo a pubblicare qualche commento.

Al di là delle valutazioni nel merito dei candidati che si sono presentati per le elezioni provinciali di secondo livello e delle liste a loro sostegno, sono arcistufo di leggere da giorni una falsità grande come una casa, ben sintetizzata dal titolo dell'articolo a fianco: La candidatura di Manildo [ndr. Sindaco del capoluogo]? Lo dice la Legge".

Falso!!!

La presunta "naturale predisposizione" del sindaco del capoluogo alla presidenza della provincia contenuta nella legge cosiddetta Delrio non esiste.
Anzi, è segno di una deriva, non nuova, di certi personaggi politici che già si manifesta ancora prima dell'insediamento del "nuovo" ente di secondo livello...e che porta ad alterare la realtà per fini propagandistici ignorando gli interessi dei territori e dei cittadini che li abitano.

Perciò ci sentiamo in dovere di spendere qualche parola di verità e smontare questa falsità.