domenica 16 marzo 2014

Alice, la guardia e l'asino bianco

di Mirco Venzo

Sabato 15 marzo presso Ca' dei Ricchi è stato presentato il libro di Monica Sarsini "Alice, la guardia e l'asino bianco".
Monica non è l'autrice del lavoro, è a suo dire solo colei che ne ha corretto gli aspetti grammaticali e tecnici, le autrici del lavoro sono le detenute del carcere toscano di Sollicciano dove Sarsini coordina un corso di scrittura creativa per alimentare gli animi e le menti delle detenute.
Nella serata, oltre alla testimonianza dell'artista toscana, altri relatori hanno raccontato la loro esperienza all'interno di strutture carcerarie, tra i quali lo stesso assessore alla cultura del comune di Treviso, il prof. Luciano Franchin che per un breve periodo ha tenuto un corso di filosofia all'interno della casa circondariale di Santa Bona, qui a Treviso.
Gli spettatori hanno potuto ascoltare in quali condizioni versano le carceri italiane.

Esiste un adagio che afferma che si coglie la qualità di un ristorante andando a visionare la pulizia dei bagni.
Se i bagni sono decorosi, vi è la speranza che nel ristorante si mangi bene e la pulizia sia curata, altrimenti meglio cambiar locale...
Il bagno della nostra Italia sono le sue carceri.

Le testimonianze portate dai relatori presenti a Ca' dei Ricchi, all'unisono, affermano che c'è molto da fare per attuare davvero i dettami costituzionali anche nelle strutture carcerarie (Art. 27 Cost.: "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato"). 
D'altra parte non è un caso se il Consiglio d’Europa afferma che in Italia vi sono sovraffollamento e maltrattamenti nelle strutture di detenzione.
Da queste carceri le persone anziché essere recuperate escono troppo spesso solo peggiorate.
Non è un caso che di frequente vi facciano ritorno.

Questo dato conferma che il problema non riguarda solo chi deve scontare la pena ma anche e soprattutto chi, rispettoso della legge, dovesse incontrare, fuori di casa o peggio dentro la propria casa, uno di questi suoi concittadini.

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