giovedì 24 ottobre 2013

Un contributo sulla concessione quarantennale dell'aeroporto Canova di Treviso

Oggi torno sul tema aeroporto Canova per ospitare un contributo di un "cittadino interessato alla tutela del territorio in cui vive".
In particolare riporto le sue considerazioni in merito al recente decreto di concessione di gestione dello scalo aeroportuale Canova di Treviso alla società AerTre Spa che ne ha dato notizia a inizio mese.
Come sottolinea anche l'autore del contributo va ricordato che il Comune di Treviso è ancora socio di AerTre Spa, pur con una piccola quota, e, per statuto, nomina tre membri del Consiglio di Amministrazione tra cui viene poi scelto il Presidente (qui il link al documento di nomina di 3 rappresentati del comune nel consiglio di amministrazione 26 luglio 2013).

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Le considerazioni sul decreto di concessione sono le seguenti:
1) Si evince come gli unici aspetti da soddisfare al fine del rilascio della concessione sono quelli economico-finanziari e patrimoniali. I fattori ambientali, logistico-infrastrutturali e di sicurezza (basti pensare alla presenza o meno del Piano di Rischio introdotto con la riforma del Codice dalla Navigazione e disciplinato da apposito regolamento dell'ENAC, in particolare nel capitolo 9 paragrafo 6, non trovano alcun spazio.
In questo senso è lo stesso decreto ministeriale 12 novembre 1997 n. 521 a non essere adeguato alle più recenti norme in campo ambientale ed alla riforma del Codice della Navigazione (anni 2005-2006).
Si assiste quindi a concessioni fornite in assenza di VIA - VAS, piani di rischio, zonizzazioni acustiche adeguate eccetera.

2) E' evidente il ruolo eccessivo e anomalo di ENAC, ente pubblico che in prima persona cura e promuove gli interessi del gestore aeroportuale privato e che, al contempo, è autorità unica di vigilanza secondo il codice della navigazione già citato. In questo stato di cose rientra anche il fatto che a presentare la richiesta di valutazione d'impatto ambientale (VIA) riguardante il P.S.A. (Piano di Sviluppo Aeroportuale) al Ministero dell'Ambiente, e quindi ad essere il proponente, non è il gestore, ma proprio ENAC.
3) Nel decreto di concessione si fa riferimento al Piano nazionale per lo Sviluppo aeroportuale, ancora una volta elaborato da ENAC; piano che, tuttavia, nonostante l'atto di indirizzo del Governo, non ha ancora concluso il suo iter di formazione-approvazione (per approfondimenti leggi qui).
4) Non si capisce come sia possibile che nel breve periodo che intercorre tra la data del 28 dicembre 2012 e il 19 marzo 2013 si sia passati da "l'insussistenza dei requisiti di natura economico-finanziaria e patrimoniale necessari al rilascio della concessione richiesta" ad un magico risolutivo "aggiornamento del Piano di riequilibrio Economico Finanziario".
Per inquadrare la questione nel più ampio ambito delle gestioni aeroportuali segnalo la sezione "L'attuale regolazione del settore aeroportuale" contenuta nel Dossier di documentazione sul sistema dei trasporti della Camera dei Deputati, attuale legislatura.

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Il mio commento personale a questo interessante contributo è il seguente.
  • I rappresentanti in Consiglio di Amministrazione di AerTre Spa del Comune di Treviso e, comunque, degli Enti pubblici sono in numero di 4 su 9, nonostante quote societarie piuttosto esigue. Ciò lascia intendere che i rappresentanti pubblici sono presenti nell'organo di indirizzo della società di gestione dell'aeroporto di Treviso con un tale peso, non solo per curare i diretti interessi economici di AerTre Spa, ma proprio per farsi portatori delle istanze dell'intera comunità locale trevigiana.
  • Emerge chiaramente che nel settore aeroportuale un'autorità di vigilanza come ENAC assume spesso un ruolo di continuità con le società di gestione.
  • Almeno da internet non è così semplice reperire le informazioni sulla società pubblico-privata AerTre Spa che gestisce un'infrastruttura di trasporto così rilevante come l'aeroporto di Treviso, nonostante la recente normativa in tema di trasparenza come il D.Lgs. n. 33/2013 e nonostante il fatto che la controllante società privata Save Spa, che detiene l'80% delle quote di AerTre, fornisca sul suo sito internet molte più informazioni.

Alla prossima puntata!
Alessandro Gnocchi



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