venerdì 28 febbraio 2014

Nel Comune di Treviso l'ambiente non è importante....

Nel Consiglio comunale di mercoledì 26 febbraio 2014, la maggioranza che governa la nostra Treviso è riuscita in un'unica giornata ad affermare che non è né utile né necessario affrontare il tema dell'ambiente.

Nell'ordine si è così espressa tramite il voto:

  • Contraria ad inserire nello Statuto del Comune di Treviso (all'articolo 1) la seguente formulazione: "il Comune promuove la qualità della vita e dell'ambiente e considera il proprio territorio risorsa preziosa e bene irrinunciabile, perché depositario dei segni della cultura, della storia, dell’identità e del sistema di valori specifici della comunità trevigiana"... Evidentemente si ritiene che la parola ambiente stoni in questo contesto.
  • Contraria a valutare se e come sia possibile ottenere una sensibile riduzione dei costi applicati agli utenti del servizio del bike sharing rispetto alle tariffe che entreranno ora in vigore (grazie all'altro voto espresso dalla maggioranza in Consiglio comunale) pur garantendo l'integrazione del servizio con Padova e Venezia (Mestre in realtà). Forse avrebbe permesso una percezione anche propositiva e positiva degli interventi di pedonalizzazione e modifica dell'accessibilità al centro città.
  • Contraria a valutare quali potrebbero essere i costi e le attività necessarie per svolgere, in collaborazione con Arpav e ASL, monitoraggi completi, significativi e affidabili delle conseguenze ambientali generate dall'aeroporto Canova di Treviso e un’indagine di carattere epidemiologico significativa e scientificamente supportata per evidenziare un'eventuale correlazione tra l’infrastruttura aeroportuale e possibili effetti negativi sulla salute umana.
  • Contraria a porsi la domanda se valga la pena affrontare la questione del perché il Comune di Treviso alla data del 26 febbraio 2014 non abbia ancora un piano di rischio aeroportuale quando Quinto di Treviso, per lo stesso aeroporto, lo ha adottato da anni.

E ora veniamo a qualcosa di un poco meno appariscente.

L'Amministrazione infatti si vanterà (si è già vantata) di avere rivoluzionato il PAT della precedente Giunta attraverso l'atto di indirizzo del Sindaco.

Peccato che per la parte davvero quantificabile (al di là delle dichiarazioni di principio e "strategiche" contenute in un documento di 8 pagine che incide su di una relazione tecnica del PAT adottato di 116 pagine) i metri cubi di nuovi edifici residenziali previsti saranno circa 370.000 in meno rispetto ai 2 milioni e 800 mila previsti (neanche il 15%). E non fatevi trarre in inganno dal "trucco" di mettere due numeretti in più: 300-350 mila da una parte e 200-250 mila dall'altra, perché queste riduzioni saranno introdotte rispettivamente "in sede di adozione della prima variante al PI"  e "in sede di prima variante al PI".
Ricordo che il PI è il Piano degli interventi, lo strumento operativo del PAT...

Dove sta il trucco? 

Sta nel fatto che nel PAT adottato (quello della Giunta Gobbo per intendersi) già era scritto (art. 20.4 delle norme tecniche di attuazione) che "all’adozione della prima variante al P.I. i diritti edificatori decadono" proprio quelli di cui si sta parlando cioè quelli della capacità residua prevista dall'attuale PRG e non già ipotecata dalle richieste dei costruttori (cosiddette lottizzazioni convenzionate e/o approvate). 
In sostanza, dunque, del milione di metri cubi in meno di cui tanto si parlerà solo un terzo (370.000 metri cubi) sono dovuti alla modifica indicata da questa nuova Giunta. Peraltro un intervento che va a ridurre il milione e 200 mila metri cubi "strategici" quelli cioè che senza una precisa localizzazione, sempre attraverso il PI, restano "sospesi" e, quindi, rinegoziabili in ogni momento...

Dove sta la novità? 

Il Sindaco ci dice già ora che, alla prima variante del PI, non confermerà la possibilità di edificare per circa 600.000 metri cubi. Siamo sicuramente entusiasti di questo impegno, scritto nero su bianco, ma forse lo avevamo già sentito, e con termini molto più drastici, in campagna elettorale

Forse la maggioranza consiliare non si fidava abbastanza del proprio Sindaco?

Perché, allora, consegnargli adesso una delega in bianco a esprimersi sulle oltre 200 osservazioni al PAT giunte al Settore urbanistica del Comune, senza averne discusso prima in qualche commissione consiliare? 
Perché porre una pietra tombale (avendo respinto la proposta di emendamento presentata da me affinché il Consiglio mantenesse un ruolo) sulla possibilità di dare il proprio contributo come consiglieri comunali, visto poi che, a mio giudizio, si va a rinunciare a un preciso compito e responsabilità che la legge ci affida?

Dimenticavo: l'attuale maggioranza è pure riuscita a respingere una mozione di indirizzo del Consigliere Mario Conte che, a fronte della forte crisi economica del nostro paese, evidenziava le precise responsabilità della finanza speculativa nell'avere penalizzato e depresso l'economia reale. Peraltro mozione che con contenuti analoghi è stata approvata all'unanimità da consigli regionali interi (al di là degli schieramenti e delle appartenenze).

Concludendo: complimenti al nuovo corso del Comune di Treviso

Si dimostra come, tra la campagna elettorale, i proclami pubblici, i paginoni sui giornali e la realtà delle azioni concrete c'è di mezzo un abisso, così come qualche consigliere della maggioranza (rari, quasi unici) ha l'onestà di riconoscere.

Dal nostro punto di osservazione, cercheremo di continuare a lavorare perché, ogni tanto, prevalga la coerenza e il buon governo e affinché ci sia davvero al centro dell'azione dell'Amministrazione l'interesse collettivo e, perché no, anche la trasparenza e l'onestà intellettuale di dire esplicitamente come stanno le cose senza ammantare le decisioni di caratteristiche che non hanno. 

Ci rendiamo conto che governare sia complicato per chi ha fatto tante promesse ma ci basterebbe che semplicemente riconoscesse i propri limiti e impossibilità e ammettesse il fatto di non potere mantenere fede a certe promesse fatte in campagna elettorale. Noi cittadini di Treviso apprezzeremmo...

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