martedì 6 maggio 2014

Questione #parcheggi: scontro tra Comune di #Treviso e società Dal Negro

Nel Consiglio comunale del 30 aprile scorso ho votato a favore dell'aggiornamento degli oneri di urbanizzazione secondo la proposta della Maggioranza, scaturita anche dall'audizione in Commissione Territorio del prof. Roberto Camagni del Politecnico di Milano che abbiamo contattato come gruppo misto proprio per la sua esperienza su questi temi. Infatti in tutta Italia solitamente gli oneri di urbanizzazione coprono solo in minima parte i costi che la collettività è chiamata poi a sostenere realmente. Mentre con la Deliberazione approvata in Consiglio, il Comune di Treviso conferma di essere più virtuoso delle altre realtà italiane.
Prima del voto in consiglio però ho ricordato come, sia per la rivitalizzazione del centro storico, sia per evitare trasformazioni urbane poco oculate (es. l'insediamento di grandi centri commerciali al di fuori di ogni ragionevole programmazione nell'interesse di tutti i cittadini), la questione più rilevante economicamente è quella della "monetizzazione degli standard" che andrà affrontata con attenzione e ponderazione
I parcheggi sono un tipico esempio di "standard urbanistico" che in centro città non è facile, per ragioni di spazio, realizzare e che quindi vengono spesso "monetizzati", cioè viene versato il corrispettivo economico della loro realizzazione oppure si trovano soluzioni alternative.
Gli articoli di stampa di domenica scorsa che trovate riportati qui sotto ci dimostrano come il "semplice" reperimento di parcheggi all'interno di strutture private è tutt'altro che banale e può risultare assai poco risolutivo del problema. Smart non può essere solo uno slogan ma deve diventare prassi amministrativa concreta.

IL GAZZETTINO Domenica 4 maggio

Dal Negro-Comune: guerra sul park
Una guerra a colpi di carte bollate, ingiunzioni e cause al momento solo minacciate, sta per scoppiare tra Comune di Treviso e la società Dal Negro che gestisce l'omonimo parcheggio a ridosso del centro. I contorni non sono ancora chiari, ma a Ca’ Sugana si attendono da un momento all'altra l'arrivo di una lettera da parte dell'ufficio legale della società. Motivo del contendere: la gestione dei 120 posti auto di proprietà comunale situati all'interno del grande parcheggio. Sono anni che attorno al quel pugno di posti c'è grande confusione. Vennero dati al Comune come onere d'urbanizzazione dopo i lavori concessi per migliorare la viabilità d'ingresso al Park. Ma i problemi si manifestarono subito. Il primo nodo, mai sciolto, fu quello di dove collocare i posti. La prima ipotesi, riservare al Comune un intero piano, venne scartata subito perché non praticabile. Dopo discussioni varie, si decise di limitarsi a distribuire 120 abbonamenti, poi ognuno avrebbe parcheggiato nei posti liberi. Ma su questo si discute ancora oggi. Altro problema: la Dal Negro ha sempre contestato la politica dei prezzi adottata dal Comune. I 120 posti, considerati un bene pubblico, sono stati messi in vendita da Ca’ Sugana con costi nettamente più bassi di quelli privati. E questo ha contribuito a creare attriti a non finire. Ma mai si è arrivati al punto di tirare in ballo gli avvocati. Adesso questo passo sembra essere stato fatto.Non è ancora ben chiaro cosa venga contestato al Comune. Il sindaco Giovanni Manildo è curioso di leggere le carte e teme che la Dal Negro possa intraprendere la strada del risarcimento danni. In attesa della lettera sono però già stati avviati i contatti per un primo confronto. Intanto gli utenti pagano il conto di questa tensione. Fino ad aprile, proprio in attesa di una più che probabile vertenza, è stato impossibile fare abbonamenti annuali per i 120 posti pubblici. Poi qualche contatto ci deve essere stato e, all'improvviso, è stata data la possibilità di stipulare abbonamenti per tre mesi, non di più, a 120 euro a trimestre.
      Ma firmare un abbonamento, che deve essere materialmente staccato dalla Mom ma attivato dalla Dal Negro, è un'impresa. E non solo per la trafila burocratica. La società privata non rilascia abbonamenti per i posti comunali. Quindi gli interessati devono fare la spola tra le due biglietterie che hanno orari diversi. Così può capitare che, dopo aver pagato alla Mom l'abbonamento, non si riesca a validare la tessera perché gli uffici del Dal Negro sono chiusi, come spesso capita. E così si deve tornare e intanto pagare ancora se si vuole parcheggiare. La protesta monta e tanti cittadini hanno cominciato a domandarsi cosa c'è che non va. Ma la soluzione non pare immediata. L'imminente scoppio di una guerra legale rischia di inasprire ancora di più i rapporti. A meno che Manildo, che della diplomazia ha sempre fatto la sua arma migliore, non riesca a disinnescare anche questa magagna dagli esiti imprevedibili.

Burocrazia e sportelli chiusi a pagare sono solo gli utenti
TREVISO - «A me è capitato anche di peggio». Un automobilista costretto a fare la spola tra casa e lavoro, racconta la sua personale odissea per strappare un abbonamento annuale al Dal Negro. Impresa, ovviamente, resa vana dalla guerra che rischia di scoppiare tra Ca’ Sugana e la società Dal Negro.
      «Arrivo in città mercoledì 16 aprile, e vista la difficoltà di parcheggio decido di acquistare un abbonamento mensile al Dal Negro». Fin qui tutto normale. Anzi la scelta di utilizzare il Park realizzato a ridosso del centro storico suona come una piccola vittoria per l'amministrazione che da anni punta a ridurre le auto dentro le Mura. Ma i problemi iniziano subito e l'ottimismo svanisce.
      «Mi informo, vado alla Mom, compilo moduli, fornisco documenti, firmo a raffica e pago -continua l'uomo- Solo a quel punto l'impiegato mi dice che la tessera che ho pagato e che lui mi ha dato, non vale nulla finché non la faccio validare». E per farlo bisogna per forza presentarsi alla biglietteria del parcheggio. Qui le difficoltà aumentano: «Un pò perplesso, vado al parcheggio e scopro che la biglietteria è chiusa. Non solo: da giovedì, compreso, ovviamente, lo sarà fino a martedì dopo Pasqua. Naturalmente, nessuno alla Mom mi aveva avvertito di questo, anche perché non sanno neppure quali sono gli orari della biglietteria del Dal Negro». In cosa si traduce tutto questo? Soldi buttati. L'automobilista ha già pagato il suo abbonamento mensile ma fino a quando la biglietteria della società privata non glielo attiva, lui non può entrare del parcheggio. E i giorni passano, l'abbonamento si riduce e i soldi spesi si perdono nel nulla. Inevitabile quindi la rabbia, raddoppiata dalla consapevolezza di poterci far nulla: «In altre parole, metà del mio abbonamento è da buttare, ma tutti giocano allo scaricabarile. L'impressione, però, è che ci voglia qualcosa di più di una semplice riforma della pubblica amministrazione». E la situazione, almeno fino a quando non ci sarà un chiarimento fra le parti, è destinata a peggiorare. La giunta Manildo ha ereditato il problema e adesso lo deve risolvere. 




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