venerdì 12 giugno 2015

Per i #Musei civici di #Treviso: un consulente? Almeno un Direttore temporaneo...

Corriere del Veneto, 11-06-2015
Tra le numerose e brillanti idee per il rilancio dell'attività della Giunta di Treviso - il rimpasto di cui abbiamo già accennatonon è sfuggita quella del consulente per i musei...

Al riguardo è perfetto il commento offerto dall'Associazione Per i Musei trevigiani, nata dal Comitato Santa Caterina Bene comune di cui vi abbiamo già scritto.

Il testo integrale dal titolo "Un Consulente? Un direttore temporaneo al minimo" si trova qui.

Vi riporto alcuni passaggi che trovo molto interessanti in merito alle notizie di stampa apparse in proposito.

"“stiamo lavorando a un bando per selezionare un consulente alla rete del sistema museale, quando riapriranno il Bailo e Santa Caterina” dice il Sindaco ieri sul Corriere del Veneto (foto accanto).

A parte quella che può essere una svista, Santa Caterina è formalmente aperta (a meno che non si siano resi conto che i lavori ne compromettono, di fatto, fortemente la fruizione) è utile fermarsi, noi come l’amministrazione, a riflettere sulla complessità del contesto dei Musei Civici di Treviso nel quale dovrebbe operare questo consulente.
"

Segue l'elenco delle sedi museali comunali: Santa Caterina e il Bailo ma anche le, pare dimenticate dal Sindaco, sedi di Ca’ Robegan e Ca’ da Noal.

Tanto che si dice "anche solo limitandoci a quanto di pura pertinenza comunale (le questioni aumentano pensando agli auspicati collegamenti con il Museo diocesano e il Tomaso da Modena in San Nicolo e nella sala del capitolo), il sistema museale trevigiano spicca per ricchezza e varietà delle collezioni, delle sedi e delle loro necessità."
Perciò è di vitale importanza che chi se ne occuperà rappresenti un vero e proprio Direttore dei Musei e, quindi, abbia tutte le qualità e competenze necessarie, magari anche per sopperire alle poche idee e ben confuse dell'Amministrazione comunale.
Infatti, come indicato nel testo “La crisi sprecata (per una riforma di modelli di governance e di management del patrimonio culturale italiano)” del professore Fabio Donato* dell'Università di Ferrara e Direttore del Master in Cultural Management “MuSeC”, citato dall'Associazione, tale figura di Direttore dei musei "deve svolgere “un ruolo di coordinatore e di integratore di sistemi e di aree di attività diverse”, ha cioè compiti di:
  • studio e ricerca;
  • cura e conservazione delle collezioni;
  • mantenimento di relazioni con gli interlocutori sociali;
  • programmazione, organizzazione e amministrazione;
  • gestione delle strutture e dei sistemi per la sicurezza.
Altrimenti la valorizzazione proprio non c’è."

Perciò, come ricorda lo stesso professore, come risulta dalla carta delle professioni - stilata dai professionisti del settore museologico - al Direttore dei Musei "è richiesta:
  • laurea specialistica o laurea del vecchio ordinamento nelle discipline attinenti alla specificità di cui sopra (quindi è indispensabile un titolo universitario);
  • competenza specialistica in museologia e nelle discipline attinenti alla specificità del museo (che per Treviso come visto sono tante e varie);
  • esperienza pluriennale in ambito museale pubblico o privato o in istituti affini;
  • conoscenza almeno della lingua inglese."
E si conclude che "anche rimanendo in una visione monodisciplinare, che sta stretta al sistema museale trevigiano, molte e alte, quindi, sono le competenze che dovranno costituire le specifiche del bando" di cui parla il Sindaco.

Insomma c'è molta carne al fuoco per riempire lo spiedo delle specifiche del bando.
Ci auguriamo, quindi, che non venga fuori il solito piatto insipido che in troppe occasioni questa Amministrazione di Treviso ci vuole propinare.

Al contrario l’Associazione Per i Musei Trevigiani "si fa guidare proprio da questa ricerca forte della qualità e del necessario approccio multidisciplinare nella valutazione della stesura del bando per il Direttore dei Musei Civici" di Treviso.


*Fabio Donato da rappresentante Italiano nel Comitato di Programma di Horizon 2020 per la Societal Challenge “Europe in a changing world: inclusive, innovative and reflective societies”, ha a che fare con i fondi europei . Quelli sui quali si sarebbe dovuto puntare per il completamento del restauro del Bailo…

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