lunedì 20 gennaio 2014

Commissione urbanistica 'segreta' sul piano di rischio aeroportuale: una scelta politica

No entry!
La questione emersa in questi giorni merita un piccolo commento.
Si tratta della possibilità di partecipazione del pubblico alla seduta di lunedì 20 gennaio prossimo della commissione urbanistica che tratterà anche del piano di rischio aeroportuale (che avevo già citato in fondo ad un altro mio commento) e dell'associata variante al piano regolatore generale PRG.
Infatti noi consiglieri siamo stati informati che sul punto specifico del piano di rischio la seduta sarà 'segreta'.
Ritengo, e proverò a motivarlo nel seguito di questo commento, che questa sia una scelta legittima, possibile, ma non certo obbligata. Una scelta politica, insomma, e quindi, come tutte le scelte politiche, può essere contestata e non condivisa, almeno da alcuni (compreso me).

La consigliera comunale Maristella Caldato ha opportunamente sollevato su questa scelta alcune perplessità e ha ricordato le disposizioni legislative vigenti sulla trasparenza e l'accesso alle informazioni, che in parte riprenderò. Ha inoltre chiesto ufficialmente che la seduta sia aperta al pubblico durante la discussione di tutti i punti all'ordine del giorno.
Va ricordato che tradizionalmente le varianti al PRG sono discusse a porte chiuse. Ho sempre ritenuto che ciò fosse volto a tutelare una libera discussione tra i consiglieri ed evitare condizionamenti esterni.
La ragione che vuole questa modalità di svolgimento intesa ad evitare turbative del mercato, attribuita dalla stampa al Presidente della commissione, invece, mi sembra molto debole. Un'informazione pubblica, e quindi accessibile a tutti gli attori del mercato, non può turbare la libera concorrenza del mercato perché, appunto, pone sullo stesso piano tutti i soggetti interessati: tutti sapranno nello stesso grado e nello stesso momento che si potrebbe giungere a una modifica delle condizioni nelle quali svolgere la propria attività. Se così non fosse rappresenterebbero una turbativa del mercato tutte le anticipazioni sulle prossime modifiche legislative in discussione in Parlamento o nel Governo, che quotidianamente ci allietano e rappresentano una quota consistente delle notizie che diffondono gli organi di informazione.
Inoltre non sembra attinente al caso in oggetto l'eventualità che si possa pregiudicare il diritto alla riservatezza delle persone, dei gruppi o delle imprese (in riferimento all'art. 10 del D.Lgs. n. 267/2000).
Lo stesso art. 39 del D.Lgs. n. 33/2013 dedicato alla 'Trasparenza dell'attività' di pianificazione e governo del territorio', infatti, prevede che per i 'piani territoriali, piani di coordinamento, piani paesistici, strumenti urbanistici, generali e di attuazione, nonché' le loro varianti' siano 'pubblicati, tempestivamente, gli schemi di provvedimento prima che siano portati all'approvazione'. Va da sé che uno schema di provvedimento poco differisce da un'ipotesi di variante.
È pur vero che, in base all'art. 24 della L. 241/90, il diritto di accesso è escluso 'nei confronti dell'attività della pubblica amministrazione diretta all'emanazione di atti normativi, amministrativi generali, di pianificazione e di programmazione, per i quali restano ferme le particolari norme che ne regolano la formazione'. Ma questo non rappresenta certo un vincolo di segretezza, piuttosto esclude l'obbligo a garantire l'accesso pubblico.
Concludendo, quindi, non mi pare ci sia una legge che imponga lo svolgimento della commissione urbanistica di lunedì in seduta pubblica. Ma è altrettanto certo che il Presidente della Commissione abbia esercitato una facoltà e non si sia limitato al rispetto di un obbligo di riservatezza. Ha, cioè, compiuto una scelta 'politica' che, come tutte le scelte politiche, può essere contestata e non condivisa.
Nel caso specifico, considerata l'importanza per la comunità trevigiana dell'argomento in discussione, una diversa decisione avrebbe potuto e forse dovuto essere presa.

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