mercoledì 4 dicembre 2013

Verde pubblico, un paradosso: parte 2

La seconda parte del paradosso di cui vi ho parlato è andata in scena durante il Consiglio comunale di venerdì scorso attorno alle dieci di sera.
Assolutamente prevedibile è stato l'esito della votazione, che ha replicato quanto accaduto in commissione, con l'ordine del giorno respinto da tutti i consiglieri di maggioranza (ve ne avevo già dato conto).

Meno prevedibile ciò che è stato detto dal Vicesindaco nonché Assessore competente prima della votazione. Se ho inteso correttamente, infatti, l'Amministrazione ha espresso la decisione di andare in "gara", cioè di non avvalersi della convenzione con il Consorzio Priula. E questo è un elemento che va nella direzione del nostro ordine del giorno.
Tuttavia l'Amministrazione si riserva di scegliere tra il criterio del massimo ribasso e quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa per aggiudicare i lavori.

In sostanza, a parità di risorse stanziate (570.000 euro totali), non è stato garantito che si procederà puntando sulla massima qualità del lavoro offerto dai partecipanti alla "gara". L'Amministrazione, quindi, potrebbe semplicemente assegnare il lavoro a chi farà il prezzo più stracciato.
Purtroppo sappiamo come risparmiare oggi su interventi così delicati spesso significhi pagare di più domani e come le gare al massimo ribasso si siano rivelate meno vantaggiose di quanto sembrasse sulla carta.

Mi auguro che, alla fine, visto anche il consenso espresso dai commissari (di maggioranza e di opposizione) sugli obiettivi del nostro ordine del giorno si riuscirà ad agevolare dinamiche concorrenziali di mercato e a garantire la massima qualità dei lavori eseguiti

Mi auguro, cioè, che l'Amministrazione scelga il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa (per l'amministrazione e per i contribuenti trevigiani), prevedendo tutte quelle condizioni che avevamo sinteticamente elencato con il nostro ordine del giorno.

fonte: magico Veneto


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