lunedì 2 novembre 2015

Lavori per il sottopasso di Via Sarpi a #Treviso: tra dubbi (nostri) e insulti (di altri)

Già il 21 ottobre scorso (il video che trovate accanto) evidenziavo alcune perplessità sul progetto di sistemazione del sottopasso di via Sarpi e di raccolta e smistamento delle acque dei bacini Sant'Angelo est e ovest previsti nel progetto preliminare approvato allora dalla sola Giunta comunale.

Le mie perplessità avevano poi indotto l'assessore "competente" a rilasciare queste dichiarazioni pubbliche.

Lo scorso mercoledì 28 ottobre, nonostante l'avvertimento ricevuto, sono intervenuto in Consiglio comunale, in occasione della votazione sul progetto, dichiarando quanto segue (purtroppo il servizio di streaming video non ha funzionato per quella seduta):

Questo sig. Gnocchi anche consigliere declina l'invito ricevuto, condito da insulti, a tacere.

Perciò ho chiesto la parola per affermare con orgoglio che: "il re è nudo".
In altre parole sono tra i pochi, sembra, ad avere il coraggio di dire pubblicamente ciò che è chiaro a tutti.

Basta leggersi i documenti per rendersene conto: i documenti che sono stati messi a disposizione dei consiglieri solo perché li ho richiesti io.

Dubito che sia stata la mia formazione di chimico industriale a spingermi a volere vedere i progetti prima di votare un provvedimento che li approva.

Come dubito serva essere un ingegnere idraulico per comprendere il significato dell'italiano.

Invece, almeno dalle dichiarazioni dell'Assessore competente, o sarebbe meglio forse dire l'assessore che segue la vicenda, è bastato un signore accompagnato da un ingegnere idraulico per cancellare, con qualche ora di preavviso, la discussione del provvedimento prevista in commissione consiliare martedì 20 ottobre scorso.

Discussione rinviata all'altro ieri (ndr. lunedì 26 ottobre) quando ci è stato illustrato un progetto identico, o quasi, al precedente.

L'aspetto "comico" è che stiamo parlando di un progetto preliminare al quale, in una settimana, è stata cambiata una virgola.

Sappiamo tutti, forse, che tra un progetto preliminare e un progetto definitivo ed esecutivo cambiano più delle virgole.

Come è possibile, allora, che un'Amministrazione sia così incerta o inconsapevole di ciò che fa da rimangiarsi quanto approvato per poi confermarlo?

La Giunta, infatti, ha approvato questo progetto il 14 ottobre, ben dopo le osservazioni dei proprietari di fine settembre, e dopo le controdeduzioni del progettista e le valutazioni del Responsabile del procedimento comunale.

Allora perché il rinvio? Per "rafforzare il progetto", queste le parole che si leggono nel provvedimento oggi (ndr. mercoledì 28 ottobre) in votazione, mettendo qualche riga ripresa da quanto già scritto nero su bianco nello studio di fattibilità approvato a luglio scorso?

Non sarà segno di stupidità, ma l'assurdità e inutilità di questo balletto è evidente.

Viene da pensare che c'è chi non si fida di questo progetto o, semplicemente, che ne ignorava i contenuti pensando che dovessero essere "rivisti"...

Il problema nasce quando questo qualcuno dovrebbe governare la nostra città.

O quando a una semplice domanda su quali siano le priorità di intervento successivo per risolvere gli allagamenti della zona San Zeno - Sant'Angelo - Ghirada non sa rispondere.

Di fronte a questo, se non vogliamo farci ridere dietro, sarebbe il caso che si traessero le necessarie e doverose conclusioni...

A proposito dei dubbi sul progetto, a leggere le carte, qualche perplessità è inevitabile.

Ad esempio leggendo le conclusioni del Responsabile del procedimento del Comune che rigetta le osservazioni dei privati, tese a fare ripensare il progetto, ma nel contempo accoglie "parzialmente" gli "ammonimenti sui rischi idraulici e strutturali che l'intervento può generare sugli edifici e sulla proprietà in generale". Rimandando, però, ogni soluzione alla successive fasi progettuali.

Ma quali costi implicherà questo rinvio? Che senso ha un progetto preliminare che non contempla già soluzioni credibili e ben argomentate?

Come è possibile avere un progetto preliminare in cui il dato sul livello massimo del Sile deriva da “testimonianze raccolte nella zona”, come si legge nelle controdeduzioni del progettista?

E avere un progetto preliminare privo di rilievi geologici e geotecnici di dettaglio?

Solo per citare alcune "perle".

Altra "perla", della deliberazione in votazione questa volta, è la citazione di un passaggio in commissione consiliare urbanistica che, in realtà, non c'è stato o, se c'è stato, è avvenuto a mia insaputa ma anche a insaputa degli altri commissari non essendoci stata alcuna convocazione in merito...

Ho sentito dire che con questo progetto almeno si fa qualcosa ma, probabilmente, anche quando è stato approvato il progetto del sottopasso di via Sarpi, di cui ora si sentono solo critiche, sarà stato detto che: meglio fare un sottopasso che non fare nulla...

Poiché oggi (ndr. 28 ottobre) si approva un progetto preliminare per lavori importanti di cui la nostra città ha bisogno e non un semplice comunicato stampa per farsi belli sui giornali, sarebbe il caso di non farlo con pressapochismo o leggerezza.

Magari risparmiando ai trevigiani le conseguenze economiche e nei tempi di realizzazione della fretta tutta "politica" che ci porta oggi a votare questo provvedimento sul quale, per quanto detto, voterò "contrario"...

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