mercoledì 4 febbraio 2015

Intervento nel Consiglio comunale di #Treviso sulla #occupazione della caserma Piave

Nello scorso Consiglio comunale straordinario del 28 gennaio si è affrontata anche la questione dell'occupazione della Caserma Piave da parte del collettivo Ztl.

Questo il contenuto della mia comunicazione che ho chiesto di fare, non potendo essere presente di persona.

"Ringrazio il Presidente del Consiglio e i colleghi capigruppo per avermi accordato la possibilità, con modalità irrituali, di intervenire per iscritto al Consiglio comunale odierno essendo impossibilitato a partecipare di persona a causa di altri impegni.

Non voglio, quindi, abusare della pazienza e disponibilità dei colleghi perciò mi limiterò solo a qualche considerazione sulla vicenda della Caserma Piave.
Confesso che la prassi ormai consolidata di questa "nuova" Amministrazione di affrontare le questioni più delicate a mezzo stampa, eludendo le sedi democratiche deputate, mi lascia assai perplesso.
Dopo i mesi trascorsi dall'occupazione della Caserma Piave, abbiamo appreso solo dai giornali, e prima che nelle sedi istituzionali, le decisioni assunte dalla Giunta per affrontare il tema.

A onore del vero la curiosa coincidenza dell'annuncio della soluzione trovata con la fissazione della data del Consiglio straordinario di oggi (ndr. 28 gennaio) e la altrettanto curiosa coincidenza dell'annuncio della uscita dalla caserma del collettivo ZTL pubblicata sui quotidiani di oggi dimostrano quanto il confronto nel merito in Consiglio comunale sia "temuto".
Ma dimostra anche come l'azione della minoranza, che ha ottenuto la convocazione del Consiglio comunale straordinario odierno, abbia "costretto" più di qualcuno a uscire dall'equivoco dell'occupazione alternativamente tollerata, condannata o avallata, a seconda dei giorni e dell'esponente dell'Amministrazione che rilasciava dichiarazioni al riguardo.

Come riportato nella lettera al Prefetto che ho sottoscritto già a novembre scorso l'occupazione della Caserma Piave può e deve rappresentare un'occasione per la città di Treviso e per la sua Amministrazione di ripensare l'utilizzo di spazi pubblici insieme ai cittadini.

Già a fine ottobre, infatti, proposi ai Presidenti di II e V commissione consiliare di valutare l'opportunità di ispirarsi al "Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministratori per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani" del Comune di Bologna per dotarsi di strumenti per affrontare e risolvere il tema del recupero e della riqualificazione dei grandi spazi vuoti di Treviso con un approccio realmente partecipativo e collaborativo.

Gli annunci forniti alla stampa dalla Giunta in questa settimana sembrano orientarsi a un simile obiettivo ma abbiamo già visto come l'apertura di "bandi" per la concessione degli spazi comunali possa rivelarsi una grande delusione, semplicemente perché sono previsti oneri economico-finanziari insostenibili per molte realtà civiche associative o spontanee.

Devono, perciò, essere costruiti percorsi condivisi e accessibili senza disperdere quanto già realizzato, senza escludere dalla tanto sbandierata "partecipazione" quei rappresentanti democraticamente eletti che sono stati votati dai cittadini trevigiani e senza escludere i contributi che potranno arrivare dai soggetti più diversi.

Di questo percorso dovrà essere, a mio giudizio, dato conto in modo periodico nelle adeguate sedi istituzionali aperte al pubblico.
E, infine, auspico che questo percorso sia costruito insieme e che non ci capiti, ancora una volta, di poterne solo leggere gli esiti sulla stampa.

Grazie"

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