Questa volta ci deve essere stato un errore enorme di comprensione ma non mi è chiaro di chi. In ogni caso è necessario rettificare quanto riportato dalla stampa e a me attribuito.
Infatti sul quotidiano (Corriere del Veneto) di oggi Giovedì 18 Settembre 2014 si legge:
“Allagamenti, i cittadini
tengano puliti i tombini”
TREVISO – (s.ma.) Uno degli interventi
suggeriti per limitare gli allagamenti in città, sempre più frequenti con
le piogge intense, è la pulizia delle caditoie. Ma i trevigiani non lo
fanno, nonostante vengano spesso sollecitati e tale intervento sia previsto
dai regolamenti comunali. E così a Ca’ Sugana si pensa di inserire il
suggerimento nei calendari che vengono consegnati casa per casa da Contarina.
Un promemoria scritto, sperando che funzioni. La proposta è emersa ieri,
su idea di Antonella Tocchetto e Alessandro Gnocchi, quando in commissione
si discuteva di caditoie e degli intasamenti che hanno favorito gli allagamenti.
Ca’ Sugana ha stanziato 75 mila euro in più per la manutenzione, chiedendo
e ottenendo da Contarina di pulirne 16 mila all’anno, il doppio di quanto
era stato comunicato inizialmente. I prossimi interventi saranno nei quartieri
più a rischio: Selvana, Ghirada e San Pelajo.
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In realtà la mia richiesta (mi pare condivisa dal Presidente Tocchetto) è stata quella di pubblicare sul sito istituzionale del Comune il programma, già presente e costantemente aggiornato dagli Uffici comunali, delle manutenzioni eseguite dal Comune attraverso la società Contarina.
Si tratta di circa 24.000 interventi in 3 anni previsti dal contratto di servizio.
Non sono certo i cittadini di Treviso che già pagano tasse e quant'altro a doversi attivare. Ma è giusto che sappiano ciò che sta facendo il Comune.
Almeno questo è quello che ho chiesto e che, spero, almeno in Commissione, si sia compreso.
Resta comunque utile, e forse a volte indispensabile, l'azione autonoma dei cittadini ma solo perché purtroppo l'Amministrazione non è in grado di affrontare da sola gli eventi (per inadeguatezza della rete, per scarsità di risorse finanziarie, per ritardi accumulati,...)
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