Per fortuna, nonostante il breve tempo a disposizione, diversi hanno presentato le loro osservazioni e un bell'esempio è quello che mi ha concesso di pubblicare un cittadino di Treviso non legato ad alcun partito.
Anche io ho voluto offrire qualche riflessione a chi ha deciso che bisogna andare a vanti a testa bassa, nonostante le indiscutibili perplessità che solleva l'operazione.
La breve sintesi di alcuni degli aspetti secondo me più critici è riportata di seguito:
- Incompletezza della documentazione pubblicata
- Regione Veneto su aspetti idraulici e sismici;
- Provincia di Treviso sulla Valutazione di Incidenza Ambientale;
- Parco naturale Regionale del Fiume Sile per gli aspetti di competenza.
Appare ovvio che ciò rende incompleta la documentazione messa a disposizione dei cittadini (tra l'altro non è stata fornita neppure a me, che l'ho chiesta come consigliere comunale) per formulare le osservazioni. La documentazione completa andrebbe quindi ripubblicata e andrebbe data l'opportunità ai cittadini di formulare osservazioni con il quadro completo delle informazioni disponibili.
- Attività del Comitato di Vigilanza
È necessario un vero Organismo di controllo su tutte le fasi del progetto e sui servizi che saranno offerti ai cittadini e ai lavoratori dell'ULSS a seguito della realizzazione della nuova Cittadella.
Tale Organismo dovrebbe, inoltre, pubblicare gli esiti dei controlli.
- Altri interventi – realizzazione 1.000 posti auto
Inoltre la realizzazione di 1.000 nuovi posti auto sarebbe da sola un'opera di cui valutare l'impatto ambientale. Potrebbe addirittura risultare che non è possibile realizzare tutti questi posti auto. Ma è anche possibile che non siano neppure sufficienti. Infatti l'accordo stesso non esclude l'eventualità che i parcheggi previsti risultino “particolarmente inadeguati”.
Però l'accordo nulla dice di concreto su come si dovrebbe fare fronte a tale inadeguatezza.
Risulta quindi necessario che siano chiariti questi aspetti e che si preveda esplicitamente il caso in cui i contenuti dell'accordo pubblicato cambino, anche profondamente, e che venga offerta la possibilità di formulare osservazioni anche rispetto a questi nuovi scenari.
- Altri interventi – realizzazione interventi concernenti la rete viaria
Tra l'altro non è chiaro da dove venga questa stima.
In ogni caso è necessario che si definisca esattamente chi deve mettere i soldi e cosa succederebbe qualora non bastassero.
Infine 100.000 euro per un'opera che vale un giro d'affari da 1 miliardo di euro appaiono abbastanza risibili.
- Decadenza della variante
Mi pare piuttosto strano che, con tutta la fretta che il Comune oggi ha di procedere su una vicenda partita nel 2007, si ipotizzi che nemmeno una recinzione venga infissa da qui a 4 anni.
Dato che la Nuova Cittadella della Salute deve (secondo alcuni) e può essere realizzata in deroga rispetto alle norme urbanistiche perché opera di rilevante interesse pubblico, ritengo che sia necessario individuare la scadenza dei 3 anni che la normativa fissa per la dichiarazione di urgenza e pubblica utilità di un'opera e non i 4 anni.
- Eventuali interventi di bonifica
Detta questione, a mio giudizio, dovrebbe essere presa seriamente in considerazione al fine di evitare spiacevoli contrattempi non così infrequenti.
- Procedimento amministrativo
Avrebbe dovuto essere la Regione Veneto a promuovere l'accordo di programma tra i vari Enti. Regione che non risulta neppure tra i firmatari e che, dunque, non scuce un solo euro in più, né si impegna a fare alcunché di più del "minimo sindacale".
- Assenza di esplicito riferimento alla valutazione tecnica istruttoria delle competenti strutture comunali
Fatto curioso questo perché, per citare un solo aspetto, con l'aumento dell'indice di edificabilità si consentono nuovi volumi per 650.000 m3 corrispondenti a un aumento percentuale di quasi il 16% rispetto a quello attualmente realizzabile.
Perciò, forse, non sorprende che la relazione sia firmata dai progettisti e non risulti esplicitamente "validata" dagli Uffici comunali con il richiamo a una documentata istruttoria in merito.
Anche il vincolo all'utilizzo sanitario di tali extra-volumi appare più che altro uno specchietto per le allodole, considerato che nel volume totale complessivo entra tutto e non pare sia quantificato il limite non derogabile per i volumi "non sanitari" realizzabili nell'intero complesso.
- Destinazione d'uso dell'area e compatibilità degli interventi
I dati principali dell'intervento progettuale, però, mostrano chiaramente che, all'interno delle aree non sanitarie, quelle commerciali occuperanno una superficie di 1.287 m2.
Non è chiaro perciò come mai questa previsione non compaia tra le deroghe sancite nell'accordo.
Nessun commento:
Posta un commento